GLI AMBIENTI
La Sala dei Giganti e le Scuderie
Si chiama Sala dei Giganti perché era quella più grande, dove si officiavano sontuose cerimonie oppure si ricevevano gli ospiti prestigiosi. Costruita, come il resto dei ruderi presenti, in tufo grigio nocerino e pietra calcarea, si ipotizza che originariamente presentasse un tetto in legno a doppio spiovente di cui purtroppo non abbiamo più traccia. Restano visibili le decorazioni tufacee di alcune finestre, poi murate, tra cui una bifora, in cui manca la colonnina centrale e una trilobata (bifora con una terza apertura circolare sopra). Questo ambiente venne costruito in epoca Angioina, a partire dal tredicesimo secolo fino poi agli inizi del quindicesimo secolo. Dopo la battaglia di Benevento del 1266 Carlo I D’Angiò sconfigge e uccide Manfredi unico erede di Federico II di Svevia. Conquistando il suo regno, Carlo dona il Castello a sua moglie Beatrice di Provenza che ci resterà fino al 1271. Durante la permanenza della regina, venne fatta alloggiare al Castello anche Elena degli Angeli, moglie di Manfredi e ormai decaduta. Questo fa pensare
che gli Angioini ampliarono a tal punto la struttura del maniero, da renderlo così spazioso, da poter ospitare ben due regine contemporaneamente. Attualmente le stanze nobiliari di epoca Angioina si snodano, partendo proprio dalla Sala dei Giganti, per poi muoversi al di sotto del Belvedere, il Castello poggia in effetti su più livelli. Altre strutture furono edificate dagli Angioini, dalla triplice cinta muraria con torri e cisterne, che difendevano anche la collina, alle scuderie del palazzo vicino la Sala dei Giganti.